Lunedì 5 agosto si sono disputate le finali del torneo di 2^ categoria organizzato dal Circolo Tennis Scaligero.
Campi adiacenti per i due match che decidono i vincitori. Da un lato il pupillo di casa Nicolò Pozzani, 2.5 che affronta l’altoatesino Patrick Prinoth, 2.4, dall’altro la giocatrice dell’AT Verona Aurora Zantedeschi, 2.4, e la sarda Anna Floris, 2.1 ed ex n°129 della classifica mondiale WTA. Il pubblico è numerosissimo, entrambe le partite sono coinvolgenti, entrambi i giovani veronesi che ne sono protagonisti sono visibilmente emozionati. Pozzani che vuole vincere al suo circolo, la Zantedeschi che mostra una motivazione particolare, una rabbia che non trattiene e che la porta anche a prendere un avvertimento. Pozzani non riesce a gestire la tensione e non gioca il suo miglior tennis, quello che gli aveva permesso di battere il 2.7 Pacchiega, i 2.4 Troebinger, Serena e Corioni. Il vincitore del torneo maschile è Prinoth che si impone con un doppio 64. La paura di vincere condiziona evidentemente la Zantedeschi nelle ultime fasi del match, quando si trova avanti per 5 a 3 e spreca 3 match point consecutivi commettendo anche un doppio fallo. Nei games successivi ne spreca altri. E’ evidentemente intimorita ad un passo dalla vittoria. In palio c’è la vittoria, un assegno consistente ed il successo a spese di una campionessa come la Floris. E c’è dell’altro, lo scopriremo poco piuttardi, durante le premiazioni. La sua determinazione e la sua grinta sono superiori al braccino con cui gioca gli ultimi giochi ed è lei a vincere. Il punteggio finale è 61 75 ed Aurora Zantedeschi si aggiudica il Memorial Costanza Mancini.
Costanza è morta nel marzo 2016 in seguito ad un incidente stradale. Costanza giocava a tennis a San Floriano, dove si sono giocate le prime due edizioni del torneo a lei intitolato e che da quest’anno è stato “adottato” dallo Scaligero. “Costi” era una delle amiche del cuore di Aurora, che a San Floriano ha iniziato a giocare. Aurora ha giocato il torneo per Costanza, a svelarlo durante le premiazioni è Giorgio, il papà della giovane prematuramente scomparsa. Le sue parole sono tanto delicate quanto potenti e per tutti è uno shock sentirle. Aurora si commuove. Rimaniamo tutti spaesati, toccati nel profondo. Il tempo sembra sospendersi e ci si dimentica che ci sono vincitori e vinti da premiare. L’atmosfera che si è creata è indescrivibile, ma così tangibilmente speciale che Andrea Bonomini, il presidente del Circolo Tennis Scaligero, sente la necessità di provare a raccontarla. Lo fa scrivendo una bellissima lettera che molto volentieri pubblichiamo:
“Riflettevo a quante premiazioni di tornei ho assistito nella mia vita. Da giocatore rarissime, da genitore, per fortuna, a molte di più, da Presidente di Circolo a tante. Le presenze variano di solito da 5 persone a 10 (quando sono presenti anche i nonni dei finalisti). Ma allora cos’è successo lunedì 5 agosto durante le premiazioni del torneo di II categoria M/F in corso allo Scaligero? Perché si respirava un’atmosfera intensa, viva, viscerale? Possibile che un centinaio di persone fosse in attesa delle premiazioni per sentire il solito noioso discorso del Presidente di turno o per ricevere i saluti del delegato FIT?
No, non poteva essere questo. Non lunedì 5 agosto. Lunedì abbiamo giustamente premiato i vincitori Aurora Zantedeschi e Patrick Prinoth, ma lo sguardo di tutti noi era rivolto al cielo. Là dove è Costanza Mancini, una ragazza che prematuramente, troppo prematuramente, è stata portata via dall’affetto dei suoi cari, dei suoi familiari, dei suoi amici e dei suoi maestri. Lei che amava il tennis e le sue compagne che giocavano a San Floriano. E non me ne voglia Anna Floris (ex 129 WTA) testa di serie n. 1, ma doveva vincere Aurora, spinta da un intero Circolo verso la vittoria (nonostante giochi per i nostri vicini di casa, da cui siamo separati da un sano sportivo agonismo), spinta da amici, parenti, maestri e guidata in tutti i suoi vincenti (e ne ha fatti tantissimi) da Costanza, la sua amica. Doveva vincere e ha vinto Aurora, brava, bravissima, strepitosa; e così facendo ha fatto un regalo a Giorgio e Olga (i genitori di Costanza), a tutti i presenti e a me in particolare, perché premiarla e abbracciarla mentre le lacrime le solcavano il viso è stato da brividi e ha trasmesso, involontariamente, le sue emozioni a tutti.
Giorgio, giustamente commosso, ha fatto una promessa più a se stesso che agli altri: il “Memorial Costanza Mancini” dovrà diventare, nel tempo, un torneo di riferimento nel panorama, almeno Veneto, del circuito e noi tutti desideriamo aiutarlo in questo. Perché l’aggregazione, la condivisione, la partecipazione reale e commossa di tutti e la gioia di essere insieme nel ricordo di Costanza e per Costanza, sono momenti che vogliamo rivivere e per me sarà un onore premiare ancora una volta i vincitori del torneo a lei dedicato, con l’augurio che possa ancora essere tu a vincere, grazie Aurora. Grazie Costanza”.